PREGHIERA CON AZIONE DI
GRAZIE
Vi è, nell’insegnamento relativo alla
preghiera che l’apostolo Paolo ci dà in Filippesi 4:6-7un’espressione a cui non
prestiamo mai, abbastanza attenzione:
«6 Non
angustiatevi di nulla, ma in ogni cosa fate conoscere le vostre richieste a Dio
in preghiere e suppliche, accompagnate
da ringraziamenti. 7 E la pace di Dio, che supera ogni
intelligenza, custodirà i vostri cuori e i vostri pensieri in Cristo Gesù.»
(N.Riv.)[1]
Questa importante espressione, così spesso trascurata, è «con
azioni di grazie, oppure, accompagnata da ringraziamenti».
Quando ci accostiamo a Dio per sollecitare delle nuove benedizioni, non
dobbiamo mai dimenticare di ringraziarlo per le benedizioni che ci sono state
accordate.
Se qualcuno tra noi, si è fermato a considerare il gran
numero di volte, in cui Dio ha risposto alle nostre preghiere e quanto poco è
ritornato a Dio per rendergli grazie dell’esaudimento che gli è stato
accordato, sono sicuro che si sentirebbe schiacciato dalla vergogna.
Dobbiamo essere molto specifici e precisi rendendo grazie
così come lo siamo nella preghiera.
Tante volte, andiamo a Dio con delle preghiere precise ma
quando rendiamo grazie a Lui lo facciamo in modo vago e generico. Senza alcun
dubbio, una delle ragioni per le quali le nostre preghiere mancano di potenza,
consiste nel fatto che trascuriamo di rendere grazie per le benedizioni che
abbiamo ricevuto.
Se qualcuno viene costantemente a
sollecitare il nostro aiuto senza mai dire «Grazie» per l’aiuto datogli, ci
stancheremo presto di soccorrere una persona così ingrata; gl’interessi stessi,
di colui che abbiamo aiutato, c’impedirebbero di continuare a farlo, per paura d’incoraggiare
una tale ingratitudine.
Senza alcun dubbio il Padre nostro celeste,
agendo con sapienza verso di noi e per il nostro bene supremo, rifiuta frequentemente
di rispondere alle richieste che gli abbiamo rivolto, affinché, possiamo prendere
coscienza della nostra ingratitudine e possiamo imparare ad essere grati e
riconoscenti.
Dio è profondamente
afflitto dalla nostra ingratitudine e negligenza verso di Lui, non rendendogli
grazie molti di noi si sono resi colpevoli. Quando Gesù guarì i dieci lebbrosi
e vide che uno solo era ritornato per rendergli grazie, gridò e disse
tristemente:
«Non sono stati guariti tutti e dieci?
Dove sono gli altri nove? » Luca 17:17
Come spesso, abbassando gli occhi su di noi deve essere rattristato, nel vederci dimenticare le Sue ripetute benedizioni e le Sue frequenti risposte alle nostre preghiere!
Rendere grazie per le benedizioni già ricevute aumenta la nostra
fede e ci rende capaci di accostarci a Dio con una nuova audacia e una nuova
confidanza.
Senza alcun dubbio la ragione per
la quale tante persone hanno così poca fede quando pregano è perché si prendono
così poco tempo, per meditare sulle benedizioni che hanno ricevuto e di
ringraziare Dio per esse.
Quando si medita sulle risposte che sono state accordate alle nostre preghiere, la fede diventa sempre più forte e audace e arriviamo sentire nel profondo delle nostre anime che non c’è niente di troppo difficile per il Signore.
Quando
riflettiamo, da una parte, sulla meravigliosa bontà di Dio verso di noi, e dall’altra,
sul poco tempo, sui pochi pensieri e forza che abbiamo dedicato per rendergli
grazie, dovremmo umiliarci davanti a Dio e confessare il nostro peccato.
Gli uomini
della Bibbia che sono stati potenti nella preghiera, come quelli di tutte le
epoche della storia della Chiesa, sono stati uomini che si sono dati alla lode
e alle azioni di grazie.
Davide era
un uomo potente nella preghiera e vedete come i suoi Salmi abbondano nella lode
e in azioni di grazie. Gli apostoli erano degli uomini potenti nella preghiera
e noi leggiamo a proposito di loro che «erano del continuo nel Tempio, lodando
e benedicendo Dio»
Paolo era
un uomo potente in preghiera e quante
volte nelle sue epistole, irrompe in azione di grazie ben definite, che
rende a Dio per delle specifiche benedizioni ed esaudimenti precisi.
Gesù è il nostro modello di riferimento, sia nella preghiera come in ogni altra cosa.
Ora, mentre, studiando la Sua vita, vediamo che il suo semplice modo di rendere
grazie durante un pasto, fu così straordinario che, due dei suoi discepoli lo
riconobbero, dopo la resurrezione.
Rendere grazie
è uno dei risultati che, accompagnano inevitabilmente la pienezza dello Spirito
Santo, colui che non impara a rendere grazie in ogni cosa, non può continuare a
pregare per lo Spirito Santo.
Se vogliamo
imparare a pregare con potenza, dobbiamo lasciare che questa espressione
penetri profondamente nei nostri cuori: «CON AZIONI DI GRAZIE»
Reuben A. Torrey dal libro: « Come pregare»
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