giovedì 28 gennaio 2021

 

NON PERDERE IL MEGLIO DI DIO

Testo : Salmo 23

1 [Salmo di Davide.] L'Eterno è il mio pastore, nulla mi mancherà. 2 Egli mi fa giacere in pascoli di tenera erba, mi guida lungo acque riposanti. 3 Egli mi ristora l'anima, mi conduce per sentieri di giustizia, per amore del suo nome. 4 Quand'anche camminassi nella valle dell'ombra della morte, non temerei alcun male, perché tu sei con me; il tuo bastone e la tua verga sono quelli che mi consolano. 5 Tu apparecchi davanti a me la mensa in presenza dei miei nemici; tu ungi il mio capo con olio; la mia coppa trabocca. 6 Per certo beni e benignità mi accompagneranno tutti i giorni della mia vita; e io abiterò nella casa dell'Eterno per lunghi giorni.

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Prima che ci fossero i voli transatlantici, era prassi comune, per chi volesse viaggiare dall’Europa agli Stati Uniti d’America, fare una traversata dell’oceano che richiedeva un viaggio che durava due o tre settimane. Si racconta che, un po’ di anni fa, c’era un uomo, il quale volendo fare un tale viaggio su una nave di crociera, lavorò assiduamente per racimolare i soldi necessari per la traversata.

Dovendo affrontare, un lungo viaggio, comprò una valigia e la riempi di formaggio e di crackers, che era tutto quello che poteva permettersi.

Una volta a bordo, i passeggeri andavano nella grande e decorosa sala da pranzo a mangiare i loro pasti di ottima qualità. 

Il Povero viaggiatore avrebbe voluto unirsi agli altri ospiti nella sala da pranzo, ma non aveva soldi a sufficienza, per tanto si appartava in un angolo della nave a mangiare il suo formaggio e i suoi crackers.

Verso la fine del viaggio, un uomo venne da lui  e gli disse: “ Signore, non ho potuto fare a meno di notare, che lei mangia sempre quel formaggio e i crackers durante i pasti.

 Perché non viene nella sala da pranzo a mangiare con noi?”

Il povero viaggiatore, arrossì per l’imbarazzo dicendo: “ Sa, a dire il vero avevo solo i soldi per il biglietto. Non ho altri soldi per pagarmi il mangiare sulla nave”.

L’altro passeggero, meravigliato scosse la testa e disse: “ Signore, non si è reso conto, che i pasti sono stati già pagati e sono compresi nel costo del biglietto?"

Accade che molti figli di Dio, stanno perdendo il meglio della benedizione di Dio nella loro vita, perché non si rendono conto, che in Cristo Gesù, Dio nostro Padre ci ha già dato tutte le cose che ci servono per la vita.

Spesso viviamo, come dei miseri spiritualmente parlando, cibandoci delle briciole che questa vita ci offre;  e come quell'uomo, ci cibiamo del nostro formaggio e dei nostri crackers in luogo dei beni del Signore.  

Ogni volta che viviamo nel peccato, nella paura, nelle preoccupazioni, nel’ansietà per quel che dobbiamo mangiare o di che dobbiamo vestirci, ci stiamo cibando non dei beni del Signore, ma delle nostre misere provviste.

È tempo di ritornare al Signore, e sedersi nella mensa di Dio. Egli ha preparato per noi una mensa ricca di grazia e benedizione, che scaturisce dalla Sua Presenza. Tutto è stato già pagato dal Sangue di Cristo.

Il Perdono, la salvezza, la gioia, la guarigione, la pace, il ristoro, ogni cosa Cristo Gesù ha pagato per te e per me. 

Tutto quello di cui hai veramente  bisogno è di accogliere nella tua vita, Gesù come Signore e Salvatore e con Lui, la grazia salvifica di Dio che scaturisce dal  Sacrificio di Cristo Gesù.

Forse hai fatto delle esperienza dolorose, lontano da Dio, ma questo è il tempo della grazia e della Salvezza e del ristoro, ogni cosa ti è donata gratuitamente per mezzo della fede viva nel Signore Gesù che ha pagato per te.

Sapendo questo, amico e amica, devi semplicemente, lasciarti il tuo passato alle spalle e volgerti fiducioso al Signore Gesù per essere salvato e rinnovato e ristorato e vivere una nuova vita ricca di grazia nella Sua Presenza.

PREGHIAMO INSIEME.

Caro Padre celeste, ti ringrazio perché hai provveduto ogni cosa per me; Cristo Gesù morendo sulla croce ha pagato, il prezzo di una nuova vita piena  ed abbondante. Aiutami a vedere i benefici della Tua bontà, e della Tua grazia nella mia vita e nella vita di chi mi circonda. Grazie nel Nome di Gesù! Amen.

venerdì 11 dicembre 2020

 



Il Nome di Gesù : Dono e possesso della Chiesa

[La Scrittura] insegna chiaramente che, tutta l’autorità e potere si trova nel Nome di Gesù! Egli ha dato il Suo Nome alla Chiesa. I primi cristiani ben sapevano quello che avevano e usavano.( cfr. Marco 16:15-20)

 Ne è un esempio, e insegnamento quello che è riportato nel libro degli Atti degli Apostoli 3:3-6

 «3 Costui, avendo visto Pietro e Giovanni che stavano per entrare nel tempio, chiese loro l'elemosina. 4 Allora Pietro, con Giovanni, fissando gli occhi su di lui, disse: «Guarda noi». 5 Ed egli li guardava attentamente, sperando di ricevere qualche cosa da loro. 6 Ma Pietro disse: «Io non ho né argento né oro, ma quello che ho te lo do: nel Nome di Gesù Cristo il Nazareno, alzati e cammina!».

 In un altro capitolo esamineremo nel dettaglio, l’uso del nome di Gesù, in questo passaggio degli Atti degli Apostoli. Quel che è importante per noi, è sapere che Pietro era cosciente di sapere che aveva qualcosa che gli apparteneva, che gli era stato donato: Il Nome di Gesù!

 Oggi, ci sono chiese che neanche sanno che esiste la «Nuova Nascita» non capiscono che essere in Cristo significa essere delle nuove creature, o meglio una nuova creazione. Pensano, semplicemente che hanno ricevuto il “perdono dei peccati”, e questo basta loro.

 Vedete, finché abbiamo questa teologia, o questa credenza del “perdono dei peccati” rischio di rimanere nella posizione di sudditanza, rispetto all’azione di Satana, egli mi dominerà per tutta la vita.

 Quando invece so, di essere una nuova creazione in Cristo, cioè un uomo nuovo, nato di nuovo come c’insegna l’apostolo Giovanni cap. 3; quando sono cosciente di essere diventato in Cristo Gesù la giustizia di Dio, allora il peccato non mi dominerà più, esso non avrà alcun potere su di me,perché Cristo Regna in me! (cfr. 2Cor.5:17,21; Rom. 6:14)

 Al contrario, ci sono altre Chiese, che ben conoscono l’insegnamento sulla Nuova nascita, ma sono sempre ferme su questo e non sanno come andare oltre e ottenere di più oltre a questo.

 Il loro atteggiamento rassegnato, sembra essere quello che dice:

“Resisti, resta fermo fino alla fine e prega che Gesù ritorni presto; perché il diavolo può rubarti ogni cosa. Egli è più grande di Dio ed è più forte della Chiesa. Se ti guardi attorno, vedi quanto è forte, egli è il principe di questo mondo e governa e domina su tutto, e sta per conquistare il mondo intero. Ormai siamo rimasti orfani, soli e indifesi. Poveri noi, non possiamo farcela. Pregate per noi, non so se c’è la faremo a restare fedeli fino alla fine, speriamo bene!”

 Questo non è il cristianesimo della Bibbia o del Nuovo Testamento. Questo atteggiamento  non viene insegnato nel Nuovo testamento. Il Cristianesimo del Nuo0vo Testamento dice altro, esso dice per esempio:

 «Voi siete da Dio, figlioli, e li avete vinti, perché Colui che è in voi è più grande di colui che è nel mondo.» (1Giov.4:4)

 Il Cristianesimo del Nuovo Testamento è il cristianesimo della fede e della vittoria in Cristo Gesù, esso afferma:

 «Ma, in tutte queste cose, noi siamo più che vincitori, (o conquistatore) in virtù di colui che ci ha amati.» (Rom. 8:37)

 Il Cristianesimo del Nuovo Testamento è una fede incrollabile che poggia sula Parola di Dio che afferma quello che il Signore ha detto:

«Io non ti lascerò e non ti abbandonerò». Così possiamo dire con fiducia: «Il Signore è il mio aiuto, e io non temerò. Che cosa mi potrà fare l'uomo?». (Ebr. 13:5 -6)

  Con il nostro atteggiamento incredulo, abbiamo sconfitto e derubato noi stessi del dono di Dio; anche quelli che tra noi conoscevano e sapevano della potenza e autorità del Nome di Gesù, pensando che esso non fosse sufficiente.

 Charles Hadden Spurgeon (1834-92), noto predicatore battista inglese, racconta di questa sua personale esperienza di fede.

 Un giorno fu chiamato a casa di  una anziana donna che era costretta a letto. La mal nutrizione le stava per toglierle la vita fisica. Nel corso di quella visita, Spurgeon, ha notato appeso al muro un documento incorniciato e gli chiese:

  “Questo è tuo?”  “si” rispose la donna e ha spiegato che per molti anni ha lavorato al servizio di alcune famiglie della nobiltà inglese. Questo prima che la signora Tal dei tali, continuò la donna anziana, gli desse quel documento, l’aveva servita per ben mezzo secolo continuò a dire, orgogliosamente, quindi l’ho fatto incorniciare. È appeso al muro da oltre dieci anni.

 Mi permetteresti di prenderlo ed esaminarlo più da vicino, chiese Spurgeon. “ Oh si certamente” “assicurati solo che faccia ritorno” rispose la donna che non aveva mai imparato a leggere.

 Spurgeon, prese il documento e lo fece visionare alle autorità che lo stavano, fra le4 altre cose cercando, si trattava di un “lascito”, la nobildonna inglese aveva lasciato alla sua domestica la casa e dei soldi.

 Ora, quella donna anziana, stava vivendo da diverso tempo, in una catapecchia di legno e stava morendo anche di fame, nonostante avesse appeso al muro un documento che la dichiarava proprietaria di una bella casa e disponeva di soldi che le avrebbero permesso di mangiare abbondantemente. Ora Spurgeon, aiutò quella donna ad entrare in possesso dei suoi beni, ma servì a poco.

 Penso che questa storia, sia significativa anche per la Chiesa. Molti di noi, vivono in una baracca fatiscente, spiritualmente parlando, trascurando o facendo solo bella mostra dei benefici della Nuova alleanza di Dio in Cristo Gesù.

 Andiamo orgogliosi di tutto questo, ma non abbiamo dedicato veramente del tempo a scoprire cosa ci appartiene veramente in Cristo Gesù!

 L’apostolo Pietro, era ben cosciente di ciò che gli apparteneva, quando fissando lo sguardo sullo storpio, alla porta del tempio detta “Bella” gli disse: «Io non ho né argento né oro, ma quello che ho te lo do: nel Nome di Gesù Cristo il Nazareno, alzati e cammina!». (Atti 3:6)

 Alcuni, però, dicono (e forse lo dici anche tu), ma, Pietro e Giovanni erano apostoli. E a loro fu dato questo tipo di potere, autorità, per avviare la Chiesa che era ancora agli inizi, ma, con la morte dell’ultimo apostolo tutto questo è cessato.

  Come possono, oggi, uomini così ragionevoli, pensare in questo modo, va, al di là della mia comprensione. Il diavolo, con la sua astuzia, ha ingannato intere denominazioni cristiane. Non vuole che le persone scoprano la potenza e l’autorità insita nel Nome di Gesù!

 Ha paura del Nome, che è al di sopra di ogni altro nome. Sa bene che, Gesù lo ha vinto. Egli sa, che quel Nome è potente, quanto la stessa Persona di Gesù!

Sa bene, quello che Gesù Cristo ha detto: “Nel mio Nome cacceranno i demoni” (questo implica che la Chiesa e i credenti in Cristo, eserciteranno autorità sul diavolo e sui demoni) lo sa molto bene e non vuole che tu, e la Chiesa lo sappiano!

 Finché, vivi nell’ignoranza della Parola di Dio, egli potrà dominarti, ingannarti, renderti succube, non ha importanza a quale religione aderisci, finché non sei cosciente di chi sei in Cristo e della autorità che Cristo ti ha dato, non sei una minaccia per lui. Ecco perché ha ingannato anche la Chiesa.

 Ci sono, inoltre, denominazioni e credenti che, credono nell’esperienza biblica della nuova nascita, nel battesimo dello Spirito Santo, del parlare in altre lingue, anche nella guarigione divina, nei miracoli e nella potenza di Dio, ma, anche in questo campo c’è della confusione.

 Alcuni dicono, “Dio può fare ogni cosa, se vuole, ma non è sempre la Sua volontà.” Persone che sono ripiene dello Spirito Santo, che parlano in altre lingue, che hanno in loro l’autorità di Dio e dicono (mancanza di conoscenza): “ Se avessimo, l’autorità o la potenza, potremmo fare quello che hanno fatto gli apostoli. Bisogna, pregare per avere potenza, quindi pregano e cantano dicendo: “ Signore, manda potenza” ma, essa era presente per tutto il tempo che pregavano e cantavano.

 Il Signore avrebbe potuto, guardare oltre la preghiera e dire per esempio, all’arcangelo Gabriele, “ Cosa stanno facendo laggiù sulla terra?” Gabriele, forse, avrebbe potuto rispondere al Signore, come dei bambini di due o tre anni, stanno giocando a fare la Chiesa. Sdi questi circoli e gruppi pentecostali, ne esistono parecchi – giocano a fare la Chiesa.

 No! Le cose non stanno così. Alziamoci e scopriamo cosa ci appartiene realmente in  Cristo Gesù: Lo abbiamo nelle “nostre mani” è lì tutto il tempo che stiamo pregando per avere potenza ed autorità; come l’apostolo Pietro dobbiamo dire: “quello che ho te lo do …”(Atti 3:6)

 Cosa aveva Pietro? Aveva il Nome che è al di sopra di ogni altro Nome! Nel Nome di Gesù di Nazareth alzati è cammina! (Atti 3:6)

  • Pietro aveva il Nome!
  • Noi tutti abbiamo il Nome.
  • Quel Nome che non è cambiato e che è o stesso ieri, oggi e in eterno! (Ebrei 13:8)

Ma, dirai.. “Io, uso il Nome, ma non succede niente!”

Forse, non ti sei mai preso del tempo, per studiare la Bibbia e capire in che cosa è coinvolto il Nome del Signore, cosa c’è veramente dietro la Sua autorità!

Non puoi usare il Nome di Gesù, come un incantesimo magico. Non lo puoi usare come una zampa di coniglio o un amuleto. Devi sapere su cosa è investito quel Nome, devi sapere cosa c’è dietro il Nome di Gesù!

 Per ritornare alla storia, di quella anziana donna, che Spurgeon visitò, essa era ricca, possedeva una bella casa e denaro, tutto questo era attestato da un documento legale, firmato e sigillato, ma non possedeva niente, perché? Perché lei non ne era a conoscenza.

 Grazie a Dio, noi abbiamo un documento legale, quello della Nuova Alleanza, il Nuovo Testamento sigillato dal Sangue di Cristo Gesù.

 Il Signore quando è andato al Padre, ci ha lasciato, in eredità il Suo Nome, con tutto quello che esso comporta, ma è necessario che  ognuno di noi prenda coscienza e conoscenza di quello che c’è dietro a questo Nome e e quello che Dio ha investito su di Esso.

 ( Adattato in italiano – a scopo edificativo  e non di lucro – tratto dal capitolo sette del libro The Name of Jesus – Il Nome di Gesù di Kenneth E. Hagin)

 

martedì 17 novembre 2020


 PREGARE NEL NOME DI CRISTO E IN ACCORDO ALLA VOLONTÀ’ DI DIO

    Nella notte che precedette la Sua crocifissione Gesù, disse ai suoi discepoli una parola meravigliosa che riguardava la preghiera:

«13 e quello che chiederete nel mio nome, lo farò; affinché il Padre sia glorificato nel Figlio. 14 Se mi chiederete qualche cosa nel mio nome, io la farò.» (Giov. 14:13-14)

La preghiera nel nome di Gesù è potente presso Dio.

 Dio prende piacere nel Suo Figlio Gesù Cristo. Dio lo ascolta sempre [1] e ascolta ogni la preghiera che gli viene rivolta nel nome del Figlio Suo Gesù. Nel Nome di Gesù, vi è un profumo, che rende gradita a Dio ogni preghiera che gli è rivolta e ogni richiesta fattagli.

 COSA SIGNIFICA PREGARE NEL NOME DI CRISTO?

 C'è una fragranza nel nome di Cristo che rende accettabile a Dio qualsiasi preghiera sia fatta nel Suo Nome.

 Abbiamo provato tante spiegazioni, che la maggior parte delle persone non riesce a comprendere. Eppure, non c’è nulla di mistico o di misterioso in questa espressione. 

Se uno è disposto a leggere (o meglio studiare) la Bibbia e di esaminare tutti i passaggi in cui si trova l’espressione «Nel mio Nome» o «nel Suo Nome», o espressioni simili, scoprirà, che questi hanno un significato che molto simile a l’uso corrente.

 Se vado in banca, ad esempio, con un assegno firmato da me e chiedo un pagamento a mio nome, se ho il denaro depositato in quella banca, l’assegno sarà onorato e pagato, diversamente no.

 Se invece, presento un assegno firmato da un’altra persona, è a suo nome che sto chiedendo; e non importa se io ho i soldi in questa o in un’altro istituto di credito, quello che importa è che quella persona abbia i soldi depositati in quella banca, fin tanto che, la persona che ha firmato l’assegno ha i soldi depositati, l’assegno sarà onorato.

 Se per esempio, vado alla First National Bank di Chicago e presento un assegno di cinquanta  dollari che ho firmato, senza aver depositato i soldi in quella banca, la cassiera mi dirà:

 «Mister M.Torrey, noi non possiamo pagarlo, perché voi non avete del denaro depositato in questa banca».

Se vado, invece alla First National Bank,  con un assegno di 5000 dollari pagabili a mio nome e firmati da uno dei più grandi depositari di quella banca, non mi domanderanno se io ho del denaro depositato nella loro banca, ma onoreranno quell'assegno immediatamente. 

 Allo stesso modo, quando vado alla Banca del Cielo, quando mi presento davanti a Dio in preghiera. Io non ho nessun deposito, non godo di assolutamente nessun credito e se mi presento nel mio nome, non ottengo assolutamente niente.

Al contrario, Gesù Cristo, gode di un credito illimitato in cielo, e mi ha concesso il privilegio di andare in quella banca, con degli assegni firmati a Suo Nome;  se dunque, mi presento a Suo Nome, le mie preghiere saranno onorate senza alcuna limitazione.

 Pregare nel Nome di Gesù Cristo, significa quindi pregare, basandosi non sui nostri meriti o sui nostri crediti, ma sui i Suoi. 

Significa è rinunciare al pensiero che ho un qualsiasi diritto da far valere davanti a Dio e (sapere) che, mi accosto a Dio, fondandomi esclusivamente sui diritti (e meriti) di Cristo.

 Pregare nel Nome di Cristo non consiste semplicemente nell'aggiungere alla mia preghiera una «formula» tipo «Chiedo queste cose nel Nome di Gesù».

 Posso, anche mettere queste parole nella mia preghiera, e tuttavia basarmi sempre sui i miei meriti (o presunti diritti)

Al contrario, posso anche omettere questa «formula» senza cessare di fondare la mia preghiera realmente sui meriti di Cristo.

 Ma quando mi avvicino veramente a Dio, basandomi non sui miei meriti, ma su quelli di Cristo, non sulle mie qualità, ma nel sangue dell'espiazione[2], (Eb 10:19) Dio (allora) mi ascolterà.

 Molte preghiere oggi sono vane perché gli uomini si avvicinano a Dio immaginando di avere qualche diritto su di Lui che lo obbligherebbe a esaudire le loro preghiere.

 Diversi anni fa, quando Mr. Moody era all'inizio dell'opera di Cristo, visitò una città dell'Illinois. C'era un giudice incredulo in città.

 La moglie di questo giudice supplicò Mr. Moody di far visita a suo marito, ma egli gli disse:

 “ Io non posso fare un conversazione con vostro marito; io non sono che un giovane cristiano senza istruzione e vostro marito, invece è un incredulo letterato (cioè istruito).

 Questa, non era una donna che accettava un facile rifiuto e alla fine Mr. Moody fece visita. I chierici della città, sogghignarono quando videro il giovane venditore di Chicago entrare nell'ufficio per parlare con il giudice istruito.

 La conversazione fu breve. Mr. Moody disse: Signor Giudice, io non posso sostenere una conversazione con voi; voi siete incredulo ed istruito e io non ho istruzione. Voglio semplicemente dirvi che, se mai vi convertirete, vi chiedo di farmelo sapere.

 Il Giudice rispose: «Bene, è inteso, giovane uomo! Se mai mi converto, v’informerò, ve lo prometto».

 La conversazione finì là. I chierici sogghignarono ancora più forte, quando videro il giovane zelante cristiano lasciare l’ufficio. 

Il giudice si convertì nel corso dell’anno. Mr. Moody, visitando di nuovo la città, al giudice di spiegargli come era successo.

 Il giudice disse: «Una sera, mentre mia moglie era ad una riunione di preghiera, io cominciai  a disagio e tristemente infelice. Non sapevo quello che avevo, ma alla fine mi ritirai nella mia camera prima del ritorno di mia moglie. Non potei dormire quella notte.

 Il giorno dopo mi alzai presto, dissi a mia moglie che non avrei fatto colazione e scesi in ufficio. Congedai i chierici, e mi ritirai nel mio ufficio privato. 

Mi sentivo sempre più infelice e finalmente caddi sulle mie ginocchia e domandai a Dio di perdonare i miei peccati, ma non volevo dire «nel nome di Gesù» perché ero un «unitario» e non credevo nell'espiazione del Sangue di Gesù. Continuai a pregare:

 «O Dio, perdona i miei peccati», ma non ricevevo nessuna risposta. Alla fine, disperato, gridai: «O Dio, nel nome di Gesù, perdona i miei peccati» e subito dopo trovai la pace del cuore!»

Il giudice non ebbe accesso a Dio fino a quando non si accostò nel Nome di Gesù Cristo, notiamo che, appena lo fece, subito fu ascoltato ed esaudito.

 2.— L’apostolo Giovanni nella sua prima lettera, getta un agrande luce su soggetto del «Come pregare» con queste parole:

 «14 Questa è la fiducia che abbiamo in lui: che se domandiamo qualche cosa secondo la sua volontà, egli ci esaudisce. 15 Se sappiamo che egli ci esaudisce in ciò che gli chiediamo, noi sappiamo di aver le cose che gli abbiamo chieste.» (1Gv 5: 14-15)

 Questo passaggio c’insegna chiaramente che per pregare nel modo giusto, dobbiamo pregare secondo la «Volontà di Dio». 

Allora senza alcun dubbio, noi otterremo le cose che gli abbiamo domandato.

 -       Ma, possiamo conoscere la volontà di Dio?

- Possiamo sapere se qualche particolare preghiera è conforme alla Sua volontà? Certo che sì, che lo possiamo sapere. Come?

   Prima di tutto, possiamo conoscer la volontà di Dio per mezzo della Parola di Dio. Se qualcosa è specificamente promesso nella Parola di Dio, sappiamo che è Sua volontà concederlo. 

    Se dunque, quando io prego, posso trovare qualche promessa precisa della Parola di Dio e porla davanti a Dio, io so che Egli mi ascolta e, se mi ascolta, so anche di avere già le cose che gli ho chiesto. 

    Per esempio, se prego per ottenere la sapienza, io so che è la volontà di Dio darmi la sapienza, perché in Giacomo 1:5 è scritto: «Se poi qualcuno di voi manca di saggezza, la chieda a Dio che dona a tutti generosamente senza rinfacciare, e gli sarà data.» 

   Quando chiedo saggezza, io so che la sapienza mi sarà donata. Allo stesso modo, quando prego per ottenere lo Spirito Santo, io so che è la volontà di Dio  che la mia preghiera sia ascoltata ed esaudita e ricevo l’oggetto della mia richiesta, infatti è scritto: 

«  Se voi, dunque, che siete malvagi, sapete dare buoni doni ai vostri figli, quanto più il Padre celeste donerà lo Spirito Santo a coloro che glielo chiedono(Luca 11:13) 

   Qualche anno fa, un servitore di Dio venne da me alla fine di un messaggio sulla preghiera, predicato presso l’Unione Cristiana dei Giovani Uomini e mi disse:  

   Voi avete dato a questi giovani l’impressione che essi possono domandare a Dio, delle cose precise e ottenere le cose che domandano. Non so, risposi, se questa è l’impressione che ho dato, ma è certamente quella che volevo produrre.   

  Riprese a dire “non è corretto. Non possiamo essere sicuri, perché non conosciamo la volontà di Dio”.

   Immediatamente, gli mostrai Giacomo 1:5 e leggendolo gli dissi: «Non è la volontà di Dio darci sapienza ? E se voi gliela chiedete, non lo otterrete?»   

A   Alcuni anni fa un servitore di Dio venne da me alla fine di un messaggio di preghiera dato in un'unione cristiana dei Giovani Uomini e disse:  

   Hai dato a questi giovani l'impressione di poter chiedere, cose specifiche e ottenere proprio le cose che chiedono.

"Non so, " risposi, "se questa è l'impressione che ho fatto, ma è certamente quella che volevo fare". “Ma”, ha detto, “non è corretto. Non possiamo esserne sicuri perché non conosciamo la volontà di Dio.

L'ho rispedito immediatamente a Giacomo 1: 5. L'ho letto e gli ho detto:

"Non è volontà di Dio darci saggezza e se chiedi saggezza, non sai che la otterrai?" Ah! Disse, noi ignoriamo cosa sia la saggezza. "Evidentemente", risposi, "se lo sapessimo, non avremmo bisogno di chiederlo, ma qualunque cosa essa sia, sappi che se chiedi, l’otterrai?"

 È certamente un nostro privilegio essere in grado di potere conoscere la Volontà di Dio e quando abbiamo una promessa precisa nella Parola di Dio, se dubitiamo che quella sia la volontà di Dio o se noi dubitiamo che Dio voglia far le cose che gli domandiamo, allora facciamo Dio bugiardo.

 Ecco uno dei più grandi segreti della preghiera vittoriosa: studiare le Scritture per conoscere quale sia la Volontà di Dio e come lei si trova rivelata nelle Sue Promesse per poi, con semplicità, afferrare queste promesse e dispiegarle davanti a Dio in preghiera, confidando fermamente, in maniera assoluta che Egli farà come ha promesso nella Sua Parola.

 C'è ancora un altro mezzo per conoscere la volontà di Dio ed è per mezzo dell’insegnamento  dello Spirito Santo. Noi abbiamo bisogno di molte cose che dobbiamo ricevere da Dio e che non sono coperte da nessuna promessa speciale ma, in ogni caso, non siamo lasciati nell'ignoranza della volontà di Dio.

 

In Romani 8:26-27 c’è detto:

 

«26 Allo stesso modo ancora, lo Spirito viene in aiuto alla nostra debolezza, perché non sappiamo pregare come si conviene; ma lo Spirito intercede egli stesso per noi con sospiri ineffabili; 27 e colui che esamina i cuori sa quale sia il desiderio dello Spirito, perché egli intercede per i santi secondo il volere di Dio»

 Ci viene detto chiaramente, in questo passaggio della Scrittura che, lo Spirito di Dio in noi, suscita la preghiera, orientandola, secondo il volere di Dio.

 Quando siamo così condotti dallo Spirito di Dio in una direzione qualunque, o a pregare per qualsiasi oggetto indicatoci, possiamo farlo, avendo la piena sicurezza che è la volontà di Dio e che noi possiamo ottenere le cose che gli stiamo domandando, benché, non ci siano promesse specifiche che coprono il caso.

 Spesso Dio ci carica, per il Suo Spirito, di un pesante fardello di preghiera per una certa persona. Non abbiamo riposo, e preghiamo per questa persona con sospiri ineffabili o che non si possono esprimere.  Può capitare che la persona sia, di là dalla nostra portata (cioè che non possiamo metterla in contatto), ma Dio ascolta la nostra preghiera, e succede che dopo non molto tempo, veniamo a sapere che essa si è effettivamente convertita.

  Questo passaggio di 1Giovanni 5:14-15

 «14 Questa è la sicurezza che abbiamo davanti a lui: se domandiamo qualche cosa secondo la sua volontà, egli ci esaudisce. 15 E se sappiamo che egli ci esaudisce in qualunque cosa gli chiediamo, noi sappiamo di avere le cose che gli abbiamo chiesto.» (N.D.)  

 È, uno dei più abusati di tutta la Bibbia. Nello stesso tempo, senza dubbio alcuno, lo Spirito Santo , lo ha posto nella Bibbia per incoraggiare la nostra fede. Esso incomincia dicendo: «Noi abbiamo davanti a Lui (a Dio) questa certezza … questa fiducia questa sicurezza …» e finisce dicendo: «noi sappiamo di possedere (o avere)  le cose che gli abbiamo domandato»; ma, s’impiega spesso per introdurre un elemento d’incertezza nelle nostre preghiere, mentre questo passaggio, ci viene dato, ed è manifesto, per generare una certezza di fede.

 Capita, frequentemente, ch quando qualcuno comincia a pregare con una sicurezza crescente, qualche fratello prudente viene da lui a dire: «Andiamo, non essere troppo sicuro. Se è la volontà di Dio, Egli lo farà. Ma dovresti aggiungere alla tua preghiera: « Se è la Tua volontà».

 Senza dubbio, accade che non conosciamo sempre la perfetta volontà di Dio e in ogni preghiera, la sottomissione alla volontà di Dio, deve essere sottintesa; ma, quando la conosciamo  (chiaramente) non ci devono essere «se».

 Questo passaggio non è stato messo nella Bibbia perché introducessimo dei «se» nelle nostre preghiere, ma affinché, li gettassimo tutti al vento, perché noi abbiamo «la certezza, la sicurezza» e «sappiamo» che le nostre preghiere sono esaudite e possediamo le cose che gli abbiamo domandato.

  Reuben A. Torrey dal libro: « Come pregare»

 


[1] Gesù, alzati gli occhi al cielo, disse: «Padre, ti ringrazio perché mi hai esaudito42 Io sapevo bene che tu mi esaudisci sempre; ma ho detto questo a motivo della folla che mi circonda, affinché credano che tu mi hai mandato». (Giovanni 11:41-42)

[2] Ebrei 10:19 Avendo dunque, fratelli, libertà di entrare nel luogo santissimo per mezzo del sangue di Gesù…

sabato 31 ottobre 2020


LA SACRA BIBBIA






Ciao, amica e amico che leggi queste righe, cliccando nel link sottostante, sarai indirizzato in un sito internet, che ti permetterà di leggere on line gratuitamente la Sacra Bibbia, ma anche poterla studiare per argomenti ed altro ancora. 


Desidero incoraggiarti, a studiare la Parola di Dio, dice il libro dei Salmi, che, la Parola di Dio è una lampada al nostro piede e una luce sul sentiero della vita (Salmo 119:105).

Lasciati illuminare da essa e guidare dallo Spirito Santo, scoprirai cose straordinarie, profondità spirituali imperscrutabili, che solo Dio potrà rivelarti, ma la cosa più bella sarà, sicuramente, la conoscenza che ti darà del Tuo Signore e Salvatore Gesù Cristo, dice infatti l'apostolo Giovanni :

"Ma queste cose sono state scritte, affinché voi crediate che Gesù è il Cristo, il Figlio di Dio e affinché, credendo, abbiate vita nel suo nome." 

(Vangelo di Giovanni 20:31)

Un caro saluto da Antonio P.





Giovanni 20:31

Ma queste cose sono state scritte, affinché voi crediate che Gesù è il Cristo, il Figlio di Dio e affinché, credendo, abbiate vita nel suo nome.

giovedì 29 ottobre 2020


 

PREGHIERA CON AZIONE DI GRAZIE 

Vi è, nell’insegnamento relativo alla preghiera che l’apostolo Paolo ci dà in Filippesi 4:6-7un’espressione a cui non prestiamo mai, abbastanza attenzione:

«6 Non angustiatevi di nulla, ma in ogni cosa fate conoscere le vostre richieste a Dio in preghiere e suppliche, accompagnate da ringraziamenti. 7 E la pace di Dio, che supera ogni intelligenza, custodirà i vostri cuori e i vostri pensieri in Cristo Gesù.» (N.Riv.)[1]

Questa importante espressione, così spesso trascurata, è «con azioni di grazie, oppure, accompagnata da ringraziamenti». Quando ci accostiamo a Dio per sollecitare delle nuove benedizioni, non dobbiamo mai dimenticare di ringraziarlo per le benedizioni che ci sono state accordate.

Se qualcuno tra noi, si è fermato a considerare il gran numero di volte, in cui Dio ha risposto alle nostre preghiere e quanto poco è ritornato a Dio per rendergli grazie dell’esaudimento che gli è stato accordato, sono sicuro che si sentirebbe schiacciato dalla vergogna.

Dobbiamo essere molto specifici e precisi rendendo grazie così come lo siamo nella preghiera.

Tante volte, andiamo a Dio con delle preghiere precise ma quando rendiamo grazie a Lui lo facciamo in modo vago e generico. Senza alcun dubbio, una delle ragioni per le quali le nostre preghiere mancano di potenza, consiste nel fatto che trascuriamo di rendere grazie per le benedizioni che abbiamo ricevuto.

Se qualcuno viene costantemente a sollecitare il nostro aiuto senza mai dire «Grazie» per l’aiuto datogli, ci stancheremo presto di soccorrere una persona così ingrata; gl’interessi stessi, di colui che abbiamo aiutato, c’impedirebbero di  continuare a farlo, per paura d’incoraggiare una tale ingratitudine.

Senza alcun dubbio il Padre nostro celeste, agendo con sapienza verso di noi e per il nostro bene supremo, rifiuta frequentemente di rispondere alle richieste che gli abbiamo rivolto, affinché, possiamo prendere coscienza della nostra ingratitudine e possiamo imparare ad essere grati e riconoscenti.

Dio è profondamente afflitto dalla nostra ingratitudine e negligenza verso di Lui, non rendendogli grazie molti di noi si sono resi colpevoli. Quando Gesù guarì i dieci lebbrosi e vide che uno solo era ritornato per rendergli grazie, gridò e disse tristemente:

 «Non sono stati guariti tutti e dieci? Dove sono gli altri nove? » Luca 17:17

Come spesso, abbassando gli occhi su di noi deve essere rattristato, nel vederci dimenticare le Sue ripetute benedizioni e le Sue frequenti risposte  alle nostre preghiere!

 Rendere grazie per le benedizioni già ricevute aumenta la nostra fede e ci rende capaci di accostarci a Dio con una nuova audacia e una nuova confidanza.

Senza alcun dubbio la ragione per la quale tante persone hanno così poca fede quando pregano è perché si prendono così poco tempo, per meditare sulle benedizioni che hanno ricevuto e di ringraziare Dio per esse.

Quando si medita sulle risposte che sono state accordate alle nostre preghiere, la fede diventa sempre più forte e audace e arriviamo  sentire nel profondo delle nostre anime che non c’è niente di troppo difficile per il Signore.

Quando riflettiamo, da una parte, sulla meravigliosa bontà di Dio verso di noi, e dall’altra, sul poco tempo, sui pochi pensieri e forza che abbiamo dedicato per rendergli grazie, dovremmo umiliarci davanti a Dio e confessare il nostro peccato.

Gli uomini della Bibbia che sono stati potenti nella preghiera, come quelli di tutte le epoche della storia della Chiesa, sono stati uomini che si sono dati alla lode e alle azioni di grazie.

Davide era un uomo potente nella preghiera e vedete come i suoi Salmi abbondano nella lode e in azioni di grazie. Gli apostoli erano degli uomini potenti nella preghiera e noi leggiamo a proposito di loro che «erano del continuo nel Tempio, lodando e benedicendo Dio»

Paolo era un uomo potente in preghiera e quante  volte nelle sue epistole, irrompe in azione di grazie ben definite, che rende a Dio per delle specifiche benedizioni ed esaudimenti precisi.

Gesù è il nostro modello di riferimento, sia nella preghiera come in ogni altra cosa.

Ora, mentre, studiando la Sua vita, vediamo che il suo semplice modo di rendere grazie durante un pasto, fu così straordinario che, due dei suoi discepoli lo riconobbero, dopo la resurrezione.

Rendere grazie è uno dei risultati che, accompagnano inevitabilmente la pienezza dello Spirito Santo, colui che non impara a rendere grazie in ogni cosa, non può continuare a pregare per lo Spirito Santo.

Se vogliamo imparare a pregare con potenza, dobbiamo lasciare che questa espressione penetri profondamente nei nostri cuori: «CON AZIONI DI GRAZIE»

Reuben A. Torrey dal libro: « Come pregare»



[1] Filippesi 4:6-7 6 Non siate in ansietà per cosa alcuna, ma in ogni cosa le vostre richieste siano rese note a Dio mediante preghiera e supplica, con ringraziamento. 7 E la pace di Dio, che sopravanza ogni intelligenza, custodirà i vostri cuori e le vostre menti in Cristo Gesù.( N.D.)

 

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